Esplora le diverse applicazioni del Plexiglas nei contesti creativi della moda, dell’arte e del design attraverso una panoramica dei progetti sviluppati nel laboratorio Metea.
Nel corso degli anni, il linguaggio stilistico di Zaha Hadid ha subito un’accelerazione verso uno dei temi dominanti della sua produzione, estendendosi oltre l’ambito puramente architettonico. Il movimento, spesso interpretato come la rappresentazione dei flussi che attraversano lo spazio, ha condotto alla creazione di opere caratterizzate da forme fluide e anamorfiche, trasmettendo un marcato senso di dinamismo. Le forme di Hadid hanno tratto ispirazione dagli elementi naturali, come l’aria, l’acqua e la terra, richiedendo sperimentazioni con diversi materiali.
Nel 2013, Toyo Ito è stato insignito del Premio Pritzker per l’architettura, riconoscendo “l’aria di ottimismo, leggerezza e gioia infusa nella sua architettura”. Il suo stile è un armonioso connubio tra solidità e trasparenza, sostanza ed etere, sensualità e fredda tecnologia. Questi elementi hanno trovato un alleato nel Plexiglas, un materiale dotato di robustezza e versatilità, ma anche di trasparenze e linee eleganti che offrono coinvolgenti esperienze percettive.
Il primo incontro tra Metea e Cappellini avviene grazie a Tomoko Mizu, assistente di Shiro Kuramata, il visionario designer giapponese noto per la sua maestria nell’utilizzo del Plexiglas. Nel 2001, Mizu affida a Metea la produzione dei suoi Flower Vase, catturando l’interesse di Cappellini e dando vita a una collaborazione destinata a segnare la storia del design. Lo scambio di idee con l’ispirato architetto Giulio Cappellini si è tradotto in opere iconiche, tra cui spiccano la Rainbow Chair e la cassettiera Pyramid.
L’amore di Mattia Bonetti per il design di interni e mobili contemporanei gli ha permesso di collaborare costantemente con molti degli stessi artigiani e atelier sin dall’inizio della sua carriera. Inoltre, la sua inclinazione verso la sperimentazione si traduce nella creazione di oggetti unici che combinano materiali eterogenei come bronzo, legno, cristallo, marmo, pietre preziose e, ovviamente, Plexiglas.
La sua collaborazione con Metea ha inizio nel 2002, dando vita a circa sessanta opere che testimoniano un rapporto fecondo tra il designer e l’imprenditore Giovanni Scacchi. Questa sinergia si sviluppa proprio attorno al Plexiglas, un materiale perfettamente adatto ad interpretare la sua personale idea di design.
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